In ambito odontoiatrico di nostro interesse si formano all’interno della bocca, sulla mucosa orale (palato, guance, lingua) o alla base delle gengive, e prendono il nome di afte orali (o stomatite aftosa o ulcera aftosa).
Colpiscono purtroppo molte persone (circa il 25% della popolazione) e di solito si presentano come un gruppo di 1-6 ulcere alla volta, e sono di dimensioni variabili.
Osservandole sono simili a piccole abrasioni di pochi millimetri rotondeggianti e con al centro una membrana di colore biancastro circondata da un alone rosso. Possono venire da sole o a gruppi, e possono avere dimensioni contenute o essere molto grandi.
Non sono delle patologie pericolose, però sono davvero molto dolorose.
Il fastidio che provocano può essere talmente intenso da impedire la normale alimentazione o a rendere difficoltoso parlare e deglutire. Si chiamano SAR (stomatite aftosa ricorrente) perchè oltre a far male tendono a ricomparire più e più volte.
Le afte sono un tipo di ulcerazione molto comune, la più frequente tra le patologie della mucosa orale. Colpiscono il 10% della popolazione, specialmente in età pediatrica e con una maggiore prevalenza nelle donne. Consistono in una iniziale screpolatura della mucosa orale, che spesso è preceduta qualche giorno prima da una sensazione di lieve fastidio, di dolore o bruciore. Tipicamente in una prima fase, dopo l’arrossamento iniziale, si rivestono di una sorta di patina biancastra, che anatomicamente è formata da strati di fibrina, una proteina presente normalmente nel sangue.
Le afte possono colpire altre zone del corpo oltre il cavo orale, come le mucose genitali maschili e femminili, ma noi da dentisti ci occupiamo unicamente della diagnosi e della cura delle afte del cavo orale.
Una domanda più che legittima che mi sento rivolgere spesso è se sono contagiose: la risposta secca e sicura è NO. Esiste una malattia che provoca anch’essa delle vescicole dolorose (che è l’herpes) e quella sì che è contagiosa. Le afte assolutamente no.
afte
Non sappiamo con precisione come e perché compaiono. Gli studi scientifici hanno sottolineato una concomitanza con periodi di stress particolare che provocano un certo squilibrio nel sistema immunitario, ma la ricerca deve ancora trovare tutte le risposte.
Sappiamo che è una reazione immunologica mediata dai Linfociti T, in presenza di pazienti con una certa predisposizione genetica.
Sappiamo però che esistono dei fattori scatenanti, dei trigger che possiamo provare a evitare o ridurre.
Questi fattori scatenanti sono:
Abbiamo detto all’inizio che è una malattia non pericolosa ma molto fastidiosa. I pazienti che lamentano queste lesioni così frequenti ci raccontano di avere:
La prevenzione delle afte si ottiene con un’igiene orale costante, usando spazzolino a setole morbide e dentifricio dopo ogni pasto.
È utile evitare cibi acidi o piccanti, tra i quali noci, patatine, alcune spezie, ananas, pompelmo e arance; mangiare molta frutta, verdura e cereali integrali, bere abbondantemente.
Se si hanno protesi o apparecchi, è necessario curarne l’igiene e informare il dentista di eventuali fastidi o lesioni.
È opportuno cercare di ridurre lo stress.
Spesso le afte, in particolare quelle orali, guariscono spontaneamente nel giro di una o due settimane. Quando ciò non accade e quando la manifestazione è particolarmente dolorosa, si può intervenire con:
Chiaramente il fai da te come sempre è sconsigliato, occorre una visita con un odontoiatra esperto.
Nel mio studio la cura delle afte prevede uno specifico PROTOCOLLO:
L’uso dei due tipi di laser è centrale nel mio approccio, e in questo modo otteniamo:
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