Nel caso in cui dei denti siano molto compromessi dalla carie, un sistema pratico e moderno per curarli sono gli intarsi dentali.
Ad oggi l’odontoiatria adesiva ha fatto passi da gigante, e la chiave di tutto è lavorare in maniera mini invasiva.
Quando si deve confezionare ad esempio una corona, occorre limare di qualche millimetro tutto il dente: ciò comporta inevitabilmente perdita di tessuto dentale originale.
La strada meno invasiva sarebbe l’otturazione classica, ma ha un problema: nel tempo, quando deve restaurare più pareti del dente, può avere una minore resistenza.
E magari anche una minor estetica.
In pratica è un blocchetto di composito o ceramica che viene realizzato dal laboratorio odontotecnico.
Le indicazioni a questo tipo di restauro sono molteplici:
E’ una lavoro di squadra, tra medici e odontotecnici
Il loro scopo è ricostruire in maniera sicura e stabile il dente, risparmiano il più possibile smalto e dentina sfruttando il potere dell’adesione.
Riescono a darci pertanto resistenza, funzionalità e anche estetica.
Essendo blocchetti progettati in laboratorio sono molto belli esteticamente e ricostruiscono il dente in maniera assai mimetica
Ne esistono vari tipi:
Noi prediligiamo gli intarsi in composito, perchè sono molto estetici, si incollano bene e non sono rigidi come la ceramica.
Qui mi sento di rassicurarti: assolutamente no!
Nel caso in cui vengano realizzati su un dente non devitalizzato, sarà più che sufficiente una normale anestesia locale nella fase di preparazione. Quando si cementano spesso non serve nemmeno l’anestesia.
Comunque tutto controllabile senza problemi.
Come al solito, se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi nei commenti!
Dott. Riccardo Marsalli
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