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17/03/2023

Il bite e la cura dell’articolazione della mandibola

L’articolazione temporo-mandibolare (ATM) è un’articolazione bilaterale che connette la mandibola, ossia l’osso inferiore della bocca, con l’osso temporale del cranio, che si trova appena davanti all’orecchio. Queste articolazioni permettono la movimentazione della mandibola, rendendo possibile l’apertura e la chiusura della bocca, la masticazione, la deglutizione e il parlare.

L’ATM è una delle articolazioni più complesse del corpo umano, poiché è composta da diversi elementi, tra cui un disco articolare, legamenti, muscoli e ossa. Il disco articolare è una struttura cartilaginea che si trova tra la superficie dell’osso temporale e la testa della mandibola, agendo come un cuscinetto per ridurre l’attrito e distribuire le forze durante i movimenti della bocca.

Le disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare (DTM) possono causare dolore, limitazione del movimento e problemi nella masticazione e nel parlare. I sintomi comuni della DTM includono dolore facciale, mal di testa, dolore all’orecchio, dolore alla mascella e rumori articolari (come scricchiolii o schiocchi) durante il movimento della mandibola. Le cause delle DTM possono essere varie, tra cui traumi, stress, bruxismo (digrignamento dei denti), problemi di occlusione dentale o artrite. I bite, noti anche come placche occlusali o dispositivi di protezione notturni, sono dispositivi medici personalizzati indossati sopra i denti per proteggerli da danni causati da condizioni come il bruxismo (serramento o digrignamento dei denti).

 

Quali sono le malattie che possono colpire l’ATM?

Ci sono diverse malattie e condizioni che possono colpire l’articolazione temporo-mandibolare (ATM). Alcune delle più comuni sono:

  1. Disfunzione temporo-mandibolare (DTM): Questa categoria comprende un insieme di problemi funzionali che riguardano l’ATM, i muscoli masticatori e le strutture circostanti. Le cause possono essere varie, come stress, traumi, bruxismo, problemi di occlusione dentale o abitudini scorrette.
  2. Artrite: L’artrite è un’infiammazione delle articolazioni e può colpire l’ATM. Ci sono diversi tipi di artrite, come l’osteoartrite (degenerazione delle articolazioni dovuta all’usura), l’artrite reumatoide (un’infiammazione autoimmune delle articolazioni) e l’artrite settica (causata da un’infezione batterica).
  3. Traumi: Fratture, lussazioni e contusioni possono verificarsi a seguito di traumi alla mandibola o all’ATM, come incidenti automobilistici, sportivi o cadute.
  4. Anomalie congenite o dello sviluppo: Alcune persone possono nascere con anomalie dell’ATM o possono sviluppare problemi durante la crescita, come la sindrome di Pierre Robin o la micrognazia, che possono influire sulla funzione dell’ATM.
  5. Tumori: Sebbene rari, i tumori possono colpire l’ATM, i muscoli masticatori o le strutture circostanti. Possono essere benigni (come i tumori a cellule giganti) o maligni (come il sarcoma).
  6. Disturbi neuromuscolari: Alcuni disturbi che influenzano i nervi e i muscoli, come la miastenia grave o la distonia oromandibolare, possono influire sulla funzione dell’ATM e causare dolore o limitazione del movimento.
  7. Infezioni: Infezioni batteriche o virali possono colpire l’ATM, causando dolore, gonfiore e limitazione del movimento. Un esempio è l’osteomielite, un’infezione ossea che può interessare la mandibola.

La diagnosi e il trattamento delle malattie dell’ATM possono variare a seconda della causa sottostante e della gravità dei sintomi. Il trattamento può includere farmaci antidolorifici, antinfiammatori, fisioterapia, apparecchi ortodontici, terapia comportamentale o, in alcuni casi, interventi chirurgici. È importante consultare un medico o un dentista specializzato in disfunzioni dell’ATM per una valutazione e un trattamento appropriati.

 

Che cos’è il bruxismo? come possiamo accorgerci di avere questa malattia? che problemi può portare?

Il bruxismo è un disturbo che si manifesta con il serramento involontario delle mascelle e il digrignamento dei denti, solitamente durante il sonno, ma può verificarsi anche durante il giorno in situazioni di stress o concentrazione. È considerato un disturbo parafunzionale, cioè un’attività involontaria e anormale del sistema masticatorio.

Spesso, le persone affette da bruxismo notturno non sono consapevoli del problema finché non vengono informate da un partner che condivide il letto o da un dentista che rileva segni di usura sui denti. Alcuni segnali che possono indicare la presenza di bruxismo includono:

  1. Usura eccessiva dei denti: il digrignamento può causare l’usura dello smalto e la comparsa di superfici piatte o fratturate sui denti.
  2. Dolore alla mascella, al viso o all’orecchio: il serramento e il digrignamento dei denti possono causare tensione e dolore nei muscoli masticatori.
  3. Mal di testa o dolore al collo: il bruxismo può portare a tensioni muscolari che causano mal di testa o dolore al collo.
  4. Sensibilità dentale: l’usura dello smalto può causare una maggiore sensibilità al caldo, al freddo o al dolce.
  5. Disturbi del sonno: il digrignamento dei denti può causare risvegli notturni o disturbi del sonno per chi ne soffre o per il partner.

Il bruxismo può causare diversi problemi a lungo termine, tra cui:

  1. Danni ai denti: l’usura eccessiva dei denti può portare alla perdita dello smalto, aumentando il rischio di carie, fratture dentali e, nei casi più gravi, alla perdita dei denti.
  2. Disfunzioni temporo-mandibolari (DTM): il bruxismo può causare o peggiorare problemi all’articolazione temporo-mandibolare, portando a dolore e limitazioni nel movimento della mascella.
  3. Problemi muscolari: il serramento e il digrignamento cronici possono causare tensione, dolore e affaticamento nei muscoli masticatori, talvolta irradiandosi al collo e alle spalle.
  4. Disturbi del sonno: il bruxismo può peggiorare la qualità del sonno, portando a stanchezza diurna e difficoltà di concentrazione.

Il trattamento del bruxismo può includere l’uso di bite dentali notturni per proteggere i denti, tecniche di rilassamento e riduzione dello stress, modifiche comportamentali, terapia farmacologica (in alcuni casi) e, se necessario, trattamenti odontoiatrici per riparare i denti danneggiati. È importante consultare un dentista o uno specialista se si sospetta di soffrire di bruxismo, per ricevere una diagnosi corretta e un trattamento adeguato.

 

 

Che cosa sono i bite?

Possono essere utilizzati anche per alleviare la pressione sull’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e ridurre i sintomi associati alle disfunzioni temporo-mandibolari (DTM).

I bite sono solitamente realizzati in materiali plastici o resine, che possono variare in termini di durezza e flessibilità. Sono progettati per adattarsi perfettamente ai denti del paziente, garantendo comfort e protezione efficace.

La presa dell’impronta con uno scanner digitale e la realizzazione del bite con stampante 3D rappresentano una tecnica moderna e avanzata per la creazione di dispositivi dentali personalizzati. Di seguito, viene descritto il processo in dettaglio:

 

l'impronta digitale

l’impronta digitale

  1. Progettazione del bite: Utilizzando un software CAD (Computer-Aided Design), il dentista o un tecnico specializzato progetta il bite personalizzato basandosi sulla scansione digitale della bocca del paziente. Il software consente di adattare il bite per garantire una vestibilità ottimale e un’efficace protezione dei denti.
  2. Stampa 3D: Dopo aver finalizzato la progettazione del bite, il file digitale viene inviato a una stampante 3D, che utilizza resine o materiali plastici biocompatibili per creare il dispositivo. La stampante 3D costruisce il bite strato per strato, secondo il modello digitale fornito, con una precisione e una risoluzione elevate.
  3. Rifinitura e adattamento: Una volta completata la stampa 3D, il bite potrebbe necessitare di una rifinitura manuale per eliminare eventuali imperfezioni o supporti di stampa. Infine, il dentista verifica l’adattamento del bite nella bocca del paziente e apporta eventuali aggiustamenti necessari per garantire il massimo comfort e funzionalità.

La tecnologia di scansione digitale e stampa 3D ha rivoluzionato la realizzazione di dispositivi dentali personalizzati, offrendo una maggiore precisione, comfort e velocità rispetto ai metodi tradizionali.

 

 

Lo gnatologo

Lo gnatologo è un dentista specializzato nello studio, nella diagnosi e nel trattamento delle disfunzioni del sistema masticatorio, che comprende l’articolazione temporo-mandibolare (ATM), i muscoli masticatori, i denti e le strutture di sostegno. La gnatologia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di queste problematiche.

Un gnatologo può affrontare una serie di condizioni, tra cui:

  1. Disfunzioni temporo-mandibolari (DTM): disturbi dell’ATM che possono causare dolore, limitazioni del movimento e problemi nella masticazione e nel parlare.
  2. Bruxismo: serramento involontario delle mascelle e digrignamento dei denti, che possono causare usura dei denti, dolore facciale e problemi all’ATM.
  3. Malocclusioni: problemi nella posizione e nell’allineamento dei denti e delle mascelle che possono influire sulla masticazione, sulle articolazioni e sui muscoli masticatori.
  4. Dolore orofacciale.

 

La qualità della vita di chi soffre di patologie all’ATM

I disordini temporomandibolari (DTM) possono influenzare significativamente la qualità della vita di un paziente, a seconda della gravità dei sintomi e della durata del problema. Alcuni dei modi in cui i DTM possono impattare la vita quotidiana includono:

  1. Dolore cronico: I DTM possono causare dolore persistente o ricorrente nella mascella, nel viso, nell’orecchio, nel collo e nella testa. Il dolore cronico può essere debilitante e influenzare l’umore, la concentrazione e la capacità di svolgere attività quotidiane.
  2. Difficoltà nella masticazione e nel parlare: I problemi all’ATM possono limitare l’apertura e la chiusura della bocca, rendendo difficile masticare e parlare correttamente. Questo può portare a disagio sociale, difficoltà nell’alimentazione e potenziali problemi di nutrizione.
  3. Disturbi del sonno: Il dolore e il disagio causati dai DTM possono disturbare il sonno, causando insonnia o risvegli frequenti durante la notte. La carenza di sonno può portare a stanchezza diurna, difficoltà di concentrazione e irritabilità.
  4. Rumori articolari: I DTM possono causare rumori come scricchiolii o schiocchi durante il movimento della mascella. Questi suoni possono essere fonte di imbarazzo o preoccupazione per il paziente.
  5. Stress e ansia: Il dolore e i problemi funzionali associati ai DTM possono aumentare lo stress e l’ansia, peggiorando ulteriormente i sintomi. Inoltre, lo stress e l’ansia possono essere fattori scatenanti o aggravanti per alcuni pazienti con DTM.
  6. Costi economici: Le spese mediche e dentali associate alla diagnosi e al trattamento dei DTM, così come il tempo perso dal lavoro a causa di appuntamenti e di limitazioni funzionali, possono avere un impatto economico sul paziente.

 

È importante consultare un dentista, uno gnatologo o un altro specialista se si sospetta di soffrire di disordini temporomandibolari. Il trattamento tempestivo e adeguato può contribuire a ridurre i sintomi, migliorare la funzione dell’ATM e aumentare la qualità della vita.

 

 

Sara era una giovane ragazza di 25 anni che un giorno si rivolse al nostro studio dentistico a causa di un forte dolore all’articolazione temporo-mandibolare destra. Era arrivata al punto in cui il dolore era così intenso che le impediva di mangiare correttamente e di svolgere normalmente le sue attività quotidiane. A causa del dolore persistente, Sara aveva anche difficoltà a dormire e si sentiva ansiosa e stressata.

Dopo aver effettuato un’attenta valutazione e una diagnosi completa, abbiamo deciso di adottare un approccio multimodale per trattare il dolore di Sara e migliorare la funzione della sua articolazione temporo-mandibolare. Il protocollo che abbiamo seguito prevedeva l’utilizzo di un bite e di un laser a diodo biostimolante.

Abbiamo iniziato prendendo un’impronta digitale della bocca di Sara per creare un bite personalizzato che avrebbe aiutato a ridistribuire le forze masticatorie, alleviare la pressione sull’articolazione e prevenire il serramento e il digrignamento dei denti. Una volta realizzato il bite, abbiamo istruito Sara su come indossarlo, in particolare durante la notte, e su come mantenerlo in buone condizioni.

Parallelamente, abbiamo iniziato il trattamento con il laser a diodo biostimolante. Questa terapia utilizza la luce laser a bassa intensità per stimolare la rigenerazione cellulare e ridurre l’infiammazione e il dolore nell’articolazione temporo-mandibolare. Abbiamo programmato diverse sedute di terapia laser per Sara, spiegandole i benefici e il funzionamento del trattamento.

Con il passare delle settimane, Sara iniziò a notare un miglioramento significativo nella sua condizione. Il dolore all’articolazione temporo-mandibolare diminuì gradualmente e la sua capacità di aprire e chiudere la bocca migliorò notevolmente. Grazie all’utilizzo del bite e alla terapia laser, Sara riuscì a riprendere una vita normale, senza dover affrontare il dolore e le limitazioni che aveva sperimentato in precedenza.

Inoltre, abbiamo lavorato con Sara per identificare eventuali fattori scatenanti o abitudini che potrebbero aver contribuito al suo problema, come lo stress o una postura scorretta. Le abbiamo fornito suggerimenti e strategie per gestire meglio questi fattori e prevenire futuri episodi di dolore all’articolazione temporo-mandibolare.

Grazie al nostro protocollo di trattamento, che combinava l’uso del bite e del laser a diodo biostimolante, Sara fu in grado di superare il dolore e le difficoltà che aveva vissuto e tornare a godersi una vita normale e senza dolore.

 

La terapia laser

Il laser a diodo è una tecnologia utilizzata nella terapia dei disordini temporomandibolari (DTM) per ridurre il dolore, l’infiammazione e promuovere la guarigione dei tessuti. È una terapia non invasiva e indolore che utilizza la luce laser a bassa intensità per stimolare processi biologici all’interno dei tessuti. Ecco come funziona il laser a diodo nella terapia dei DTM:

  1. Riduzione dell’infiammazione: Il laser a diodo aiuta a ridurre l’infiammazione nei tessuti circostanti l’articolazione temporo-mandibolare, diminuendo il gonfiore e migliorando la funzione dell’articolazione. La riduzione dell’infiammazione può portare a una diminuzione del dolore e a una maggiore libertà di movimento.
  2. Riduzione del dolore: La terapia laser stimola la produzione di endorfine, che sono sostanze chimiche naturali prodotte dal corpo per alleviare il dolore. Inoltre, il laser a diodo può bloccare temporaneamente la trasmissione dei segnali di dolore lungo le fibre nervose, fornendo un sollievo immediato dal dolore.
  3. Guarigione e rigenerazione dei tessuti: Il laser a diodo favorisce la rigenerazione cellulare e la riparazione dei tessuti danneggiati, accelerando il processo di guarigione. La terapia laser stimola l’attività delle cellule chiamate fibroblasti, che sono responsabili della produzione di collagene, una proteina essenziale per la struttura e la forza dei tessuti connettivi.
  4. Vasodilatazione: Il laser a diodo può aumentare la vasodilatazione, ovvero l’allargamento dei vasi sanguigni, migliorando la circolazione sanguigna nella zona interessata. Questo aumento della circolazione sanguigna può portare a una maggiore ossigenazione e apporto di nutrienti ai tessuti, favorendo la guarigione e riducendo la rigidità muscolare.
  5. Effetti antispastici: La terapia laser può aiutare a ridurre gli spasmi muscolari e la tensione nei muscoli masticatori, contribuendo a un maggiore rilassamento e a una diminuzione del dolore associato ai DTM.

La terapia laser a diodo è solitamente eseguita in diverse sedute, con una durata variabile a seconda della gravità dei sintomi e della risposta individuale al trattamento. È importante consultare un dentista, uno gnatologo o un altro specialista per determinare se la terapia laser a diodo è adatta al trattamento dei disordini temporomandibolari e per discutere il piano di trattamento più appropriato.

 

Serve fare la risonanza magnetica all’articolazione della mandibola?

La risonanza magnetica (RM) è un metodo diagnostico non invasivo che utilizza potenti magneti, onde radio e un computer per creare immagini dettagliate delle strutture interne del corpo. Nella diagnosi delle malattie dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), la risonanza magnetica può essere utile per visualizzare in modo accurato e dettagliato le strutture dell’articolazione, come il disco articolare, i legamenti e i tessuti molli circostanti.

La RM è particolarmente indicata per l’analisi delle malattie dell’ATM perché:

  1. Immagini dettagliate dei tessuti molli: A differenza di altre tecniche di imaging come la radiografia o la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica è in grado di produrre immagini ad alta risoluzione dei tessuti molli, come il disco articolare e i legamenti dell’ATM, che sono importanti per comprendere la natura e la causa dei problemi articolari.
  2. Visualizzazione delle posizioni e dei movimenti dell’ATM: La risonanza magnetica può essere utilizzata per valutare la posizione del disco articolare, la congruenza delle superfici articolari e la presenza di eventuali anomalie strutturali. Inoltre, può essere eseguita in diverse posizioni della mandibola (aperta, chiusa, protrusa, ecc.) per valutare il movimento e la funzione dell’ATM.
  3. Identificazione di alterazioni patologiche: La RM può rilevare alterazioni patologiche dell’ATM, come degenerazione del disco articolare, infiammazione, edema, fibrosi e altre anomalie che possono essere associate a disfunzioni temporomandibolari (DTM).
  4. Non invasiva e senza radiazioni ionizzanti: La risonanza magnetica è una tecnica di imaging non invasiva e non utilizza radiazioni ionizzanti, rendendola più sicura rispetto ad altre tecniche di imaging come la radiografia o la tomografia computerizzata.

Tuttavia, la risonanza magnetica non è sempre necessaria o appropriata per tutti i pazienti con problemi all’ATM. La decisione di utilizzare la RM per la diagnosi delle malattie dell’ATM dipende dalla valutazione clinica e dalla storia del paziente. In alcuni casi, altre tecniche di imaging o esami diagnostici possono essere sufficienti o più adatti.

Se ho problemi all’atm posso avere alterazioni alla postura? Ci sono correlazioni tra mal di schiena, mal di testa e problemi gnatologici?

Sì, è possibile che i problemi all’articolazione temporo-mandibolare (ATM) possano causare alterazioni alla postura e siano correlati a sintomi come mal di schiena e mal di testa. Questo accade perché il sistema masticatorio, la colonna vertebrale e i muscoli posturali sono interconnessi e influenzano a vicenda il loro funzionamento.

 

 

Le correlazioni tra i problemi gnatologici e i sintomi come mal di schiena e mal di testa possono includere:

  1. Compensazione posturale: Un problema all’ATM può causare un’allineamento o un movimento scorretto della mandibola, portando il corpo a compensare in altri modi per mantenere l’equilibrio e la funzione. Questo può causare tensione e stress su muscoli, legamenti e articolazioni in tutto il corpo, incluso il collo, le spalle e la schiena.
  2. Tensione muscolare: I problemi all’ATM possono causare tensione e spasmi nei muscoli masticatori e nei muscoli del collo. Questa tensione può diffondersi ad altri muscoli del corpo, come quelli della schiena, e causare dolore e disagio.
  3. Mal di testa: La tensione nei muscoli masticatori e del collo può causare mal di testa, in particolare mal di testa di tipo tensivo. Inoltre, l’infiammazione e il dolore dell’ATM possono irradiarsi alla testa, causando cefalee.
  4. Squilibrio muscolare: Un problema all’ATM può portare a uno squilibrio muscolare tra i muscoli masticatori e quelli del collo, influenzando la postura e causando potenzialmente dolore alla schiena e al collo.

 

È importante notare che non tutti i pazienti con problemi gnatologici sperimentano alterazioni della postura, mal di schiena o mal di testa. Tuttavia, se si sospetta una correlazione tra questi sintomi e un problema all’ATM, è importante consultare un dentista, uno gnatologo o un altro specialista per una valutazione completa e un piano di trattamento personalizzato.

 

Il trattamento dei problemi gnatologici può migliorare la postura e ridurre i sintomi associati come mal di schiena e mal di testa. Il trattamento può includere terapie come l’uso di bite, esercizi di rieducazione posturale, terapia fisica, terapia manuale e gestione dello stress.

 

Bruxismo e agopuntura

L’agopuntura è una pratica terapeutica tradizionale cinese che consiste nell’inserire aghi sottili in specifici punti del corpo per alleviare il dolore, ridurre lo stress e migliorare la funzione di vari organi e sistemi corporei. Negli ultimi anni, l’agopuntura è stata utilizzata anche come approccio complementare per il trattamento del bruxismo, ovvero il digrignamento e il serramento involontario dei denti.

 

L’agopuntura può essere utile nel trattamento del bruxismo attraverso diversi meccanismi:

  1. Riduzione dello stress e dell’ansia: Poiché lo stress e l’ansia sono spesso fattori scatenanti del bruxismo, l’agopuntura può aiutare a ridurre questi sintomi, contribuendo a diminuire l’incidenza del serramento e del digrignamento dei denti.
  2. Rilassamento muscolare: L’agopuntura può stimolare la produzione di endorfine e altri neurotrasmettitori che promuovono il rilassamento muscolare. Questo può portare a un rilassamento dei muscoli masticatori, che a sua volta può ridurre la tensione e il serramento involontario dei denti.
  3. Alleviamento del dolore: L’agopuntura è nota per il suo effetto analgesico, ovvero la sua capacità di alleviare il dolore. Questo può essere particolarmente utile nel trattamento del dolore associato al bruxismo, come il dolore ai muscoli masticatori, all’articolazione temporo-mandibolare e al mal di testa.
  4. Regolazione del sistema nervoso autonomo: L’agopuntura può influenzare il sistema nervoso autonomo, che regola le funzioni involontarie del corpo, come la contrazione muscolare. Attraverso questo meccanismo, l’agopuntura può contribuire a ridurre il serramento e il digrignamento involontario dei denti.

È importante sottolineare che l’agopuntura può essere utilizzata come terapia complementare nel trattamento del bruxismo e non dovrebbe sostituire i trattamenti convenzionali come l’uso di bite, la terapia comportamentale o la gestione dello stress. Inoltre, l’efficacia dell’agopuntura nel trattamento del bruxismo può variare da individuo a individuo, e alcuni pazienti potrebbero rispondere meglio ad altre terapie.

Se si desidera provare l’agopuntura come parte di un piano di trattamento per il bruxismo, è importante consultare un professionista qualificato e con esperienza nella pratica dell’agopuntura

 

Il fisioterapista

Il fisioterapista può svolgere un ruolo importante nel trattamento dei disordini temporomandibolari (DTM) contribuendo a ridurre il dolore, migliorare la funzione dell’articolazione e rafforzare i muscoli coinvolti nel movimento della mandibola. Di seguito sono elencate alcune delle terapie e delle tecniche che un fisioterapista può utilizzare per aiutare nella cura dei DTM:

 

 

 

 

 

 

  1. Terapia manuale: Il fisioterapista può utilizzare tecniche di terapia manuale, come la mobilizzazione e la manipolazione dell’articolazione temporo-mandibolare, per migliorare la mobilità dell’articolazione e ridurre la rigidità.
  2. Massaggio: Il massaggio terapeutico può aiutare a rilassare i muscoli masticatori tesi, alleviare il dolore e migliorare la circolazione sanguigna nella zona interessata.
  3. Esercizi di stretching e rafforzamento: Il fisioterapista può insegnare al paziente esercizi specifici per allungare e rafforzare i muscoli masticatori, il che può contribuire a migliorare la funzione dell’ATM e prevenire futuri problemi.
  4. Esercizi posturali: Il fisioterapista può lavorare con il paziente per correggere eventuali squilibri posturali e migliorare la postura generale, poiché una cattiva postura può influire sull’allineamento e sul funzionamento dell’ATM.
  5. Educazione del paziente: Il fisioterapista può fornire al paziente informazioni e consigli su come gestire e prevenire i sintomi del DTM, incluso l’uso di tecniche di rilassamento e la modifica delle abitudini quotidiane che possono aggravare i sintomi, come evitare di masticare gomme o aprire eccessivamente la bocca.
  6. Modalità fisiche: Il fisioterapista può utilizzare modalità fisiche come il calore, il freddo, l’ultrasuono o la terapia elettrica per ridurre il dolore e l’infiammazione nell’ATM.
  7. Terapia cognitivo-comportamentale: In alcuni casi, il fisioterapista può collaborare con altri professionisti sanitari per aiutare il paziente ad affrontare il dolore cronico e lo stress associati ai DTM attraverso tecniche di terapia cognitivo-comportamentale.

 

Sento un click quando si apre la bocca

Il “click” o crepitio dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) è un rumore o una sensazione che si può percepire quando si apre o si chiude la bocca, si mastica o si muove la mandibola. Questo rumore può essere causato da diversi fattori, tra cui:

  1. Spostamento del disco articolare: L’ATM è composta da un disco articolare di cartilagine che si trova tra la mandibola e l’osso temporale. Se il disco si sposta dalla sua posizione normale, può causare un click o uno scatto durante il movimento dell’articolazione.
  2. Lassità dei legamenti: I legamenti che sostengono l’ATM possono diventare lassi o allungati, consentendo un maggiore movimento dell’articolazione e causando il click.
  3. Artrosi o degenerazione dell’ATM: L’usura delle superfici articolari dell’ATM può causare il click o il crepitio.
  4. Condizioni muscolari: La tensione o lo squilibrio nei muscoli masticatori possono influenzare il movimento dell’ATM e causare il click.

 

Sentire un click o un crepitio nell’ATM non è sempre motivo di preoccupazione. In molti casi, può essere un fenomeno normale e non causare dolore o problemi funzionali. Tuttavia, se il click è accompagnato da dolore, gonfiore, limitazione dei movimenti o altri sintomi, potrebbe essere indicativo di un problema più serio che richiede un’attenzione medica.

 

Se sospetti di avere un problema all’ATM, è consigliabile iniziare consultando un dentista o uno gnatologo, poiché questi professionisti sono specializzati nella diagnosi e nel trattamento dei problemi dell’articolazione temporo-mandibolare. Se necessario, il dentista o lo gnatologo può indirizzarti a un otorinolaringoiatra (specialista delle orecchie, del naso e della gola) o ad altri specialisti per ulteriori valutazioni e trattamenti.

Ricorda che è sempre meglio consultare un professionista sanitario qualificato se hai dubbi o preoccupazioni riguardo alla tua salute.

 

Se la mandibola si blocca

Se la mandibola si blocca, ciò può essere dovuto a un disordine temporomandibolare (DTM), come uno spostamento del disco articolare o un problema muscolare. Un blocco della mandibola può causare dolore, difficoltà a parlare e a mangiare, e limitazione dei movimenti della mandibola. In questi casi, è importante agire con prudenza e seguire alcuni passaggi per cercare di alleviare il blocco:

  1. Mantieni la calma: Il panico può aumentare la tensione muscolare, peggiorando il blocco. Cerca di mantenere la calma e di rilassarti il più possibile.
  2. Applica calore: Metti un impacco caldo o una borsa dell’acqua calda sulla zona dell’articolazione temporo-mandibolare per alcuni minuti. Il calore può aiutare a rilassare i muscoli e ad alleviare il blocco.
  3. Massaggio leggero: Massaggia delicatamente i muscoli masticatori per aiutare a rilassarli e a ridurre il blocco. Evita di esercitare troppa pressione o di manipolare l’articolazione, poiché ciò potrebbe peggiorare il problema.
  4. Esercizi di rilassamento: Esegui esercizi di respirazione profonda e altre tecniche di rilassamento per ridurre lo stress e la tensione muscolare.
  5. Evita movimenti bruschi: Non forzare la mandibola a muoversi o a sbloccarsi, poiché ciò potrebbe causare ulteriore dolore o danni all’articolazione.

Se il blocco della mandibola persiste o si verifica frequentemente, è importante consultare un dentista, uno gnatologo o un altro specialista per una valutazione e un trattamento adeguati. Il trattamento può includere terapie come l’uso di bite, esercizi di rieducazione muscolare, terapia fisica, terapia manuale e, in casi più gravi, chirurgia.

 

Il bite va portato per tutta la vita?

La necessità di indossare un bite dipende dalla causa sottostante del problema e dalla risposta individuale del paziente al trattamento. In alcuni casi, il bite può essere necessario solo per un periodo limitato, mentre in altri casi potrebbe essere raccomandato per un uso a lungo termine o per tutta la vita.

Il bite viene spesso utilizzato per trattare condizioni come il bruxismo (serramento e digrignamento dei denti) e i disordini temporomandibolari (DTM). Il trattamento con il bite può durare da pochi mesi a diversi anni, a seconda della gravità della condizione e della risposta del paziente al trattamento.

Nel caso del bruxismo, il bite può essere necessario per un periodo prolungato, soprattutto se il paziente non riesce a controllare il serramento e il digrignamento dei denti attraverso altre terapie, come la riduzione dello stress e la terapia comportamentale. Tuttavia, il bite può essere utilizzato meno frequentemente o rimosso del tutto se il paziente riesce a gestire efficacemente il bruxismo attraverso altre strategie.

Per i disordini temporomandibolari, la durata del trattamento con il bite varia a seconda della causa e della gravità del problema. Alcuni pazienti possono trovare sollievo dopo un breve periodo di tempo, mentre altri potrebbero aver bisogno di indossare il bite per un periodo più lungo per gestire i sintomi e prevenire ulteriori problemi.

 

In ogni caso, è importante seguire le raccomandazioni del dentista o dello gnatologo per quanto riguarda la durata e l’uso del bite. Essi valuteranno periodicamente i progressi del paziente e determineranno se è necessario continuare a indossare il bite o se è possibile ridurre la sua frequenza d’uso o eliminarlo del tutto.

 

Quanto dura un bite?

La durata di un bite dipende dal materiale con cui è fatto, dall’uso che se ne fa e dalle abitudini individuali del paziente. In generale, un bite può durare da uno a diversi anni.

È possibile che un bite si rompa o si danneggi a causa di usura, serramento eccessivo dei denti, incidenti o manipolazione impropria. Alcuni segni che il bite potrebbe essere danneggiato includono crepe, rotture, deformazioni o usura eccessiva.

Se un bite si rompe o si danneggia, è importante portarlo dal dentista o dallo gnatologo per una valutazione. In alcuni casi, potrebbe essere possibile riparare il bite, soprattutto se i danni sono minori. Tuttavia, se il bite è gravemente danneggiato o compromesso nella sua funzione, il professionista potrebbe raccomandare di sostituirlo con uno nuovo.

Per evitare danni al bite e prolungarne la durata, è importante seguire alcune precauzioni:

  1. Pulizia regolare: Pulire il bite quotidianamente con un detergente delicato e un morbido spazzolino da denti per rimuovere eventuali residui e batteri.
  2. Conservazione adeguata: Quando il bite non è in uso, conservarlo in un contenitore apposito per proteggerlo da danni e contaminazioni.
  3. Manipolazione con cura: Evitare di piegare o torcere il bite durante la pulizia o l’inserimento e il rimozione dalla bocca.
  4. Controlli regolari: Portare il bite alle visite periodiche dal dentista o dallo gnatologo per verificare che sia in buone condizioni e adatto al suo scopo.

Seguendo queste raccomandazioni, è possibile prolungare la durata del bite e ridurre il rischio di danni o rotture.

 

La terapia farmacologica nei disturbi della ATM

Abbiamo capito che i disordini temporomandibolari (DTM) sono condizioni che colpiscono l’articolazione temporo-mandibolare, i muscoli masticatori e le strutture circostanti, causando dolore, limitazione dei movimenti e altri sintomi. Il trattamento dei DTM può includere varie opzioni, come terapie fisiche, dispositivi come i bite e terapie complementari.

 

 

In alcuni casi, la terapia farmacologica può essere utilizzata per controllare il dolore e ridurre l’infiammazione associata ai DTM. In questo capitolo, esamineremo le diverse opzioni farmacologiche per il trattamento dei DTM e discuteremo le considerazioni relative al loro uso.

Ecco quali sono i farmaci più utilizzati:

  1. Analgesici e antinfiammatori non steroidei (FANS): Gli analgesici, come il paracetamolo, e gli antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene e il naprossene, sono comunemente usati per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione nei pazienti con DTM. Questi farmaci possono essere assunti per via orale e sono disponibili sia da banco che su prescrizione. Tuttavia, è importante usare questi farmaci con cautela e sotto la supervisione di un medico, poiché un uso eccessivo o prolungato può causare effetti collaterali, come problemi gastrointestinali e renali.
  2. Miorilassanti: I miorilassanti, come il ciclobenzaprina, sono farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale per alleviare la tensione e lo spasmo muscolare. Possono essere utili nel trattamento dei DTM, in particolare quando i sintomi sono causati da uno spasmo muscolare eccessivo. Tuttavia, i miorilassanti possono causare sonnolenza e altri effetti collaterali, quindi è importante usarli con cautela e solo sotto la supervisione di un medico.
  3. Antidepressivi: Gli antidepressivi, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli antidepressivi triciclici (TCA), possono essere utilizzati per trattare i DTM. Questi farmaci possono aiutare a ridurre il dolore e l’ansia associati ai DTM, oltre a migliorare la qualità del sonno. Gli antidepressivi devono essere prescritti da un medico e il dosaggio deve essere attentamente monitorato per garantire l’efficacia e ridurre il rischio di effetti collaterali.
  4. Farmaci ansiolitici: Nei casi in cui l’ansia o lo stress contribuiscono ai sintomi dei DTM, i farmaci ansiolitici, come le benzodiazepine, possono essere utilizzati per aiutare a ridurre l’ansia e promuovere il rilassamento. Tuttavia, questi farmaci devono essere usati con cautela a causa del potenziale rischio di dipendenza e di effetti collaterali, come la sonnolenza e l’alterazione delle capacità cognitive.

 

La terapia farmacologica può svolgere un ruolo importante nel trattamento dei disordini temporomandibolari, offrendo sollievo dal dolore e migliorando la qualità della vita dei pazienti.

Tuttavia, è essenziale che questi farmaci vengano utilizzati in modo appropriato e sotto la supervisione di un medico, per garantire la sicurezza e l’efficacia del trattamento.

 

Inoltre, è importante considerare la terapia farmacologica come parte di un approccio multidisciplinare e integrativo, che può includere anche terapie fisiche, dispositivi come i bite e terapie complementari.

 

Collaborando con il proprio team di assistenza sanitaria, i pazienti affetti da DTM possono sviluppare un piano di trattamento personalizzato che risponde alle loro esigenze specifiche e favorisce il benessere a lungo termine.

 

Facciamo prevenzione

La prevenzione dei DTM è un aspetto cruciale nella promozione della salute orofacciale e nella riduzione del rischio di sviluppare problemi articolari e muscolari. In questo articolo, discuteremo diverse strategie per prevenire i DTM e ridurre il rischio associato a queste condizioni.

 

 

 

 

 

Cosa devi fare per evitare di avere problemi all’articolazione?

  1. Mantenere una buona postura: Una corretta postura è fondamentale per mantenere l’equilibrio e l’allineamento dell’articolazione temporo-mandibolare. Prestare attenzione alla postura della testa, del collo e delle spalle, sia durante il riposo che durante le attività quotidiane, può aiutare a prevenire tensioni eccessive e lo sviluppo di DTM.
  2. Evitare abitudini dannose: Alcune abitudini, come masticare gomme, mordicchiarsi le unghie o tenere oggetti tra i denti, possono causare tensioni e stress sull’articolazione temporo-mandibolare e sui muscoli masticatori. Evitare queste abitudini può aiutare a ridurre il rischio di DTM.
  3. Gestione dello stress: Lo stress e l’ansia possono contribuire allo sviluppo dei DTM, poiché possono portare a serrare o digrignare i denti (bruxismo), causando tensioni sull’articolazione temporo-mandibolare e sui muscoli masticatori. Imparare a gestire lo stress attraverso tecniche come la meditazione, il rilassamento guidato, l’esercizio fisico e il supporto sociale può aiutare a prevenire i DTM.
  4. Dieta equilibrata e idratazione: Mantenere una dieta equilibrata e un adeguato apporto di liquidi può contribuire alla salute generale delle articolazioni e dei muscoli, compresa l’articolazione temporo-mandibolare. Inoltre, evitare cibi duri o difficili da masticare può ridurre lo stress sull’articolazione e sui muscoli masticatori.
  5. Esercizi per la mandibola e il collo: Esercizi specifici per la mandibola e il collo possono aiutare a mantenere la mobilità e la forza dell’articolazione temporo-mandibolare e dei muscoli masticatori. Chiedere al proprio medico o fisioterapista di suggerire esercizi appropriati può essere utile nella prevenzione dei DTM.
  6. Visite odontoiatriche regolari: Le visite odontoiatriche regolari sono importanti per identificare e trattare precocemente eventuali problemi dentali o articolari che potrebbero contribuire allo sviluppo dei DTM.

 

Stress, ansia, depressione e disordini temporomandibolari: il ruolo dei fattori psicologici e strategie di coping

È stato riconosciuto che fattori psicologici come lo stress, l’ansia e la depressione possono svolgere un ruolo significativo nella genesi e nel mantenimento dei DTM. In questo articolo, esamineremo il ruolo di questi fattori psicologici e discuteremo le strategie per affrontare e gestire questi aspetti nella prevenzione e nel trattamento dei DTM.

Il ruolo dello stress, dell’ansia e della depressione nei DTM:

Stress, ansia e depressione possono contribuire allo sviluppo e alla persistenza dei DTM attraverso diversi meccanismi. Questi fattori possono portare a comportamenti come il serramento e il digrignamento dei denti (bruxismo), che mettono stress e tensione sull’articolazione temporo-mandibolare e sui muscoli masticatori. Inoltre, lo stress e l’ansia possono causare tensione muscolare e spasmi, che possono peggiorare il dolore e la funzione nei DTM.

Strategie per affrontare lo stress, l’ansia e la depressione nel contesto dei DTM:

a. Tecniche di rilassamento: Il rilassamento guidato, la respirazione profonda e la meditazione possono aiutare a ridurre lo stress e l’ansia, promuovendo il rilassamento dei muscoli e la riduzione della tensione sull’articolazione temporo-mandibolare.

b. Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): La TCC è un approccio terapeutico che aiuta le persone a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti negativi che possono contribuire allo stress, all’ansia e alla depressione. La TCC può essere utile nel trattamento dei DTM, aiutando i pazienti a sviluppare strategie di coping e a gestire meglio i fattori psicologici che possono influenzare la loro condizione.

c. Attività fisica: L’esercizio fisico regolare può contribuire a ridurre lo stress e migliorare l’umore, fornendo benefici sia fisici che psicologici per i pazienti con DTM. Scegliere attività piacevoli e adatte al proprio livello di abilità può aumentare la probabilità di mantenere un regime di esercizio regolare.

d. Supporto sociale: Avere un solido sistema di supporto sociale può aiutare a ridurre lo stress, l’ansia e la depressione. Condividere le proprie esperienze e preoccupazioni con amici, familiari o gruppi di supporto può fornire sollievo emotivo e aiutare a sviluppare strategie di coping efficaci.

e. Farmacoterapia: In alcuni casi, farmaci come gli antidepressivi o gli ansiolitici possono essere utilizzati per trattare l’ansia e la depressione associate ai DTM. Tuttavia, è importante sottolineare che l’uso di farmaci deve essere sempre supervisionato da un medico e utilizzato in combinazione con altre strategie di trattamento.

f. Gestione del tempo e organizzazione: Imparare a gestire efficacemente il tempo e le priorità può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia nella vita quotidiana. Pianificare le attività, stabilire obiettivi realistici e prendersi il tempo per riposarsi e rilassarsi può contribuire a mantenere un equilibrio sano tra lavoro, famiglia e tempo libero.

g. Biofeedback: Il biofeedback è una tecnica che aiuta le persone a imparare a controllare le funzioni corporee, come la tensione muscolare, attraverso il monitoraggio e la retroazione. Il biofeedback può essere utile nel trattamento dei DTM, aiutando i pazienti a riconoscere e ridurre la tensione muscolare associata allo stress e all’ansia.

 

La gestione dello stress, dell’ansia e della depressione è un elemento cruciale nella prevenzione e nel trattamento dei disordini temporomandibolari. Adottare un approccio multidisciplinare e integrato, che includa sia interventi psicologici che terapie fisiche e farmacologiche, può contribuire a migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti affetti da DTM.

 

Chirurgia dei disordini temporomandibolari: opzioni chirurgiche per casi gravi o resistenti al trattamento conservativo

Sebbene la maggior parte dei casi di DTM possa essere trattata con successo attraverso terapie conservative, in alcuni casi gravi o resistenti a questi trattamenti, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. Esamineremo quindi le diverse opzioni chirurgiche per il trattamento dei DTM, tra cui l’artroscopia, l’artrocentesi, la discectomia e la condillectomia.

 

 

Riportiamo a scopo puramente didattico questi casi e queste tecniche, che però per fortuna non sono molto frequenti.

 

  1. Artroscopia: L’artroscopia è una procedura chirurgica minimamente invasiva che utilizza un artroscopio, uno strumento sottile con una piccola telecamera e una luce, per visualizzare e trattare l’articolazione temporo-mandibolare. Questo tipo di chirurgia può essere utilizzato per rimuovere tessuto infiammato, liberare aderenze o riposizionare il disco articolare. L’artroscopia ha il vantaggio di ridurre il trauma chirurgico, il dolore postoperatorio e il tempo di recupero rispetto ai metodi chirurgici più invasivi.
  2. Artrocentesi: L’artrocentesi è un’altra procedura minimamente invasiva che consiste nell’inserire aghi sottili nell’articolazione temporo-mandibolare per aspirare il liquido infiammato e iniettare farmaci come corticosteroidi o acido ialuronico. Questo può aiutare a ridurre l’infiammazione, il dolore e migliorare la funzione articolare. L’artrocentesi è spesso utilizzata nei casi di DTM caratterizzati da limitazione della mobilità articolare e dolore intenso.
  3. Discectomia: La discectomia è un intervento chirurgico in cui il disco articolare danneggiato o spostato viene rimosso. Questo può essere fatto attraverso un approccio aperto o artroscopico. La discectomia può essere seguita dalla sostituzione del disco con un innesto di tessuto o un impianto sintetico. Questa procedura è indicata quando il disco articolare è gravemente danneggiato o spostato e non può essere riposizionato o riparato.
  4. Condillectomia: La condillectomia è un intervento chirurgico che consiste nella rimozione totale o parziale del condilo mandibolare, la parte dell’osso della mandibola che si articola con l’osso temporale del cranio. Questa procedura può essere indicata in casi di DTM gravi, come l’osteoartrosi avanzata, l’anchilosi o la condilomatosi, e può essere seguita da una ricostruzione con un innesto osseo o un impianto protesico.Tuttavia, la condillectomia è un intervento chirurgico più invasivo e viene considerata solo quando altri trattamenti conservativi e chirurgici meno invasivi non hanno avuto successo nel risolvere i sintomi del paziente.Sebbene la chirurgia dei disordini temporomandibolari sia generalmente considerata come ultimo ricorso, in alcuni casi gravi o resistenti al trattamento conservativo, può essere necessario un intervento chirurgico. Le opzioni chirurgiche per il trattamento dei DTM variano da procedure minimamente invasive, come l’artroscopia e l’artrocentesi, a interventi più complessi come la discectomia e la condillectomia.La scelta dell’intervento chirurgico più appropriato dipende dalla gravità e dalla natura del DTM, nonché dalle esigenze e dalle preferenze individuali del paziente. È importante discutere le opzioni di trattamento con un medico o uno specialista in gnatologia per determinare il percorso di trattamento più adatto al caso specifico.

 

Concludiamo!

Nel corso di questo percorso didattico e informativo, abbiamo esplorato vari aspetti dei disordini temporomandibolari (DTM), dall’anatomia e fisiologia dell’articolazione temporo-mandibolare alle cause, sintomi e diagnosi dei DTM. Abbiamo anche discusso una vasta gamma di opzioni di trattamento, incluse terapie conservative come il bite, fisioterapia, terapie farmacologiche e laser diodo, oltre a terapie più invasive come le diverse opzioni chirurgiche.

Abbiamo inoltre evidenziato il ruolo cruciale dei fattori psicologici, come lo stress, l’ansia e la depressione, nella genesi e nel mantenimento dei DTM e abbiamo delineato strategie per affrontare e gestire questi aspetti nella prevenzione e nel trattamento dei DTM.

La comprensione di questi argomenti rappresenta un passo importante nella gestione dei disordini temporomandibolari e nella promozione di una migliore qualità della vita per coloro che ne soffrono. Ricordate che, se sospettate di avere un DTM o se avete domande riguardo alla vostra condizione, è importante consultare un medico, un dentista o uno specialista in gnatologia per una valutazione completa e personalizzata.

In conclusione, affrontare i disordini temporomandibolari richiede un approccio multidisciplinare e integrato, che tenga conto sia dei fattori fisici che psicologici coinvolti nella condizione. Informarsi e comprendere le diverse opzioni di trattamento disponibili è fondamentale per prendere decisioni informate sulla propria salute e per intraprendere il percorso più adatto per affrontare e superare i problemi associati ai DTM.

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Dicono di Micros

Christopher Sopko
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Francesco Biagi
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V L
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Irina Pontrandolfo
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