Oggi parliamo della carie, uno dei nemici principali contro cui lottiamo noi dentisti. La carie non è semplicemente un buco nel dente da trattare, ma una vera e propria malattia. Una malattia tremendamente comune, tra l’altro: tieni conto che risulta essere la MALATTIA PIU’ DIFFUSA AL MONDO, colpendo 9 persone su 10.
Una statistica che spaventa, perché ci dice che nell’arco della propria vita solo una persona su dieci non subirà una carie.
Quello che dobbiamo fare è capire da cosa origina questa malattia, come si forma e cosa fare per prevenirla. Dobbiamo infatti superare l’idea che la carie sia qualcosa di ineluttabile, che tanto prima o poi nella vita ti capiterà.
E non dobbiamo pensare alla carie come solo un’otturazione da fare. Non è un buco da ripulire e riempire, lo ripeto fino ad annoiarti ma è una malattia che possiamo impedire che compaia.
Iniziamo con il dire che la carie è una malattia dove alcuni batteri pericolosi svolgono un ruolo determinante: questi particolari microbi, in presenza di alcuni zuccheri come il saccarosio (il classico zucchero bianco che usiamo in cucina) svolgono una azione di fermentazione che produrrà come scarti acidi e tossine. Questi acidi, prodotto secondario quindi della loro digestione, andranno a intaccare la superficie di smalto e dentina, andando a compiere una lenta ma inarrestabile erosione.
Se immagini un muro di casa, immaginalo esposto alle intemperie: inizialmente si sfalderà la tinta più superficiale, poi se nessuno interviene si intaccherà l’intonaco e via via fino a perdere mattone per mattone. Stessa cosa accade ai nostri denti esposti all’azione degli acidi batterici.
Noi possiamo fare in modo che queste intemperie si riducano al minimo, creando delle condizioni ambientali perché la tinteggiatura del nostro muro/dente non venga scalfita.
La prevenzione della carie la facciamo quindi con una alimentazione corretta e facendo attenzione alle manovre di igiene orale, ma un’aspetto da approfondire che spesso dimentichiamo è che un ruolo fondamentale lo faranno le neo mamme.
È fondamentale che fin dai primi mesi non si creino le condizioni ambientali adatte nella bocca del bambino per far affermare ceppi di batteri cariogeni acido produttori.
Per la salute del bambino, per farlo diventare un adulto dalla bocca sana, sarà fondamentale fare:
Come abbiamo appena visto in effetti i batteri che sono responsabili della carie si trasmettono tramite la saliva, ma questa possibilità di contagiarsi avviene solo da bambini. Da adulti non avviene, anche perché questi batteri hanno bisogno di un ambiente adatto per proliferare. Se ad esempio una ragazza senza carie bacia il suo fidanzato che ha avuto o ha problemi di carie, anche se c’è un contatto con la saliva ricca di batteri patogeni la ragazza, se mantiene le sue buone abitudini di igiene orale e di alimentazione sana, non svilupperà carie.
Sono ereditabili delle condizioni potenzialmente predisponenti, come un flusso salivare più o meno abbondante, la qualità dello smalto, l’allineamento dei denti o la presenza di malattie come il reflusso gastrico.
La saliva infatti ha un’azione dilavante, cioè meccanicamente lava via residui di cibo fermentativi dai batteri cariogeni. Possiede poi elettroliti, enzimi e anticorpi con una azione protettiva e tampone fantastica. Pazienti infatti che hanno poca saliva o con una composizione alterata hanno purtroppo alte probabilità di sviluppare carie. Ricorda poi che durante il sonno, per un processo fisiologico, si riduce la produzione di saliva, e quindi si abbassa la sua azione protettiva: per questa ragione è ancora più fondamentale lavare bene i denti prima di andare a dormire, proprio perché nella notte perdiamo un difensore dei nostri denti.
Magari perché hanno al loro intero zuccheri (penso agli sciroppi) o perché possono modificare il flusso di saliva e/o il suo ph. Infatti durante la visita odontoiatrica facciamo molta attenzione ai tipi di farmaci che assume il nostro paziente, possono essere degli indizi preziosi per capire la sua predisposizione alla carie.
In passato il fluoro veniva dato ai bambini per via sistemica, ad esempio con delle pasticchine. Ad oggi le indicazioni ministeriali prediligono l’azione topica, locale, tramite l’uso di dentifrici specifici. Basta l’equivalente di un chicco di riso sullo spazzolino del bambino per avere un’azione protettiva.
Da adulti, specialmente se abbiamo già avuto carie e abbiamo molte otturazioni, un bel sistema di difesa sono alcune mousse alla idrossiapatite.
Le possiamo mettere sulla spazzolino e magari solo scovolino, in modo da farle passare tra un dente e l’altro. Sono dei presidi medico chirurgici, e questo fa si che pur essendo più costosi dei prodotti da supermercato li puoi portare in detrazione come spese sanitarie. Ne esistono vari tipi, te le prescrive il dentista dopo una visita accurata.
L’articolo è un po’ lungo, lo so, e spero di non averti annoiato! Però era molto importante secondo me fare un po’ di chiarezza sulla carie.
Quando faccio un’otturazione è sempre una sconfitta: l’ideale (e dobbiamo arrivarci) è farsi visitare dallo studio odontoiatrico per fare l’igiene periodica e andare a casa senza che il tuo dentista abbia trovato nuove carie. Non dobbiamo rassegnarci all’idea che sia una malattia inevitabile, possiamo e dobbiamo fare in modo di prevenirla alla radice!
P.S. se vuoi puoi “ascoltare ” questo articolo nella terza puntata del mio podcast “dal Dentista senza paura”. Buon divertimento 🙂
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