Anestesia dal dentista: sappiamo che venire da noi può far paura e le anestesie sono la cosa che più dà pensiero al paziente.
E’ noioso, non giriamoci intorno: anche solo farsi toccare può essere psicologicamente pesante.
In più possiamo avere dei ricordi di brutte esperienze o un preconcetto che nasce da un’idea (sbagliata) comune: dal dentista si sente male.
Scopo di questo articolo non è indorarti la pillola, la premessa è stata proprio nel dirti che so bene quanto sia poco simpatico venire da noi.
Il dentista, a differenza degli altri chirurghi, nel 99% dei casi lavora con un paziente sveglio, usando quindi “solo” l‘anestesia locale.
Questo rende tutto più complicato da una parte, ma anche meno rischioso dall’altra: sappiamo infatti che reazioni avverse causate da pochi millilitri di anestesia locale sono assai rari, quindi possiamo usarla con serenità.
Unici accorgimenti sono pazienti nel primo trimestre di gravidanza o persone con problemi cardiaci particolari, e in questi casi si usa un farmaco specifico.
Le molecole più usate come anestesia dal dentista sono lidocaina e articaina, associate con adrenalina.
L’adrenalina serve da vasocostrittore, e senza entrare nei dettagli della farmacologia (che giustamente non ti interessa!) rallenta il flusso sanguigno nella zona da trattare bloccando quindi il “lavaggio” del farmaco.
Rimane quindi nella zona più a lungo per dare il tempo al dentista di fare il suo lavoro.
Abbiamo appena elencato cosa avvertirai dopo aver fatto l’anestesia, e l’esito scontato principale è che non sentirai male durante le cure odontoiatriche.
Di solito è così ma possono esserci dei casi sfortunati dove è presente un’infiammazione.
In queste situazioni, la zona da trattare è acidificata, rendendo l’azione del farmaco più difficoltosa.
Nel caso in cui il dentista inizi a lavorare dopo l’anestesia, e tu avverti del dolore, basterà un piccolo cenno con la mano e il medico subito si interromperà.
Proverà ad aggiungere altro farmaco (in un paziente sano e adulto si possono somministrare svariate fiale) fino a che potrà intervenire senza fastidio.
Rarissimamente proprio non funziona, e allora si rimanda l’appuntamento a un secondo momento magari dopo aver fatto un ciclo farmacologico (prescritto dal medico) per ridurre l’infiammazione che fa funzionare male l’anestesia.
Scontato dirlo: quando non vogliamo far sentire dolore al nostro paziente.
Ci sono delle terapie odontoiatriche dove è imprescindibile, altri casi in cui è facoltativa:
Esistono inoltre delle tecniche che servono a ridurre l’ansia e il fastidio di una seduta lunga possono essere la sedazione cosciente (in cui il paziente respira una miscela di gas rilassante) o l’ipnosi.
Abbiamo quindi ad oggi molte tecniche che ci consentono di curarti senza farti sentire dolore 🙂
Se vuoi ascoltare questo articolo trovi una puntata del Dott. Marsalli, dedicata nel podcast.
Puntata 11 del podcast Dal dentista senza paura!
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