odontoiatria estetica

Faccette e ricostruzioni estetiche. Conosciamo il nostro esperto in odontoiatria estetica, il dott. Andrea Bianchi.

Storia (poco!) breve di un’amicizia e di una bellissima collaborazione per la nostra odontoiatria estetica

 

Qualche anno fa ho aperto il primo studio in Via Don Minzoni. Era piccolo, con poche risorse, il sogno di un ragazzino. Dopo pochi mesi dall’apertura, il rappresentante che mi aveva venduto i primi macchinari mi telefona chiedendomi un piacere.

Un collega di Massa stava per aprire il suo ambulatorio, e aveva voglia di vedere alcune cose nel mio perché era interessato ai medesimi dispositivi.

Accetto con piacere di ospitare il collega, da sempre credo che lo scambio e la collaborazione tra medici siano utilissimi, da soli si combina poco.

Il collega era il Dott. Andrea Bianchi, e subito nasce una sintonia che col tempo diverrà una vera amicizia.

Andrea è poco più grande di me, ha avuto esperienze differenti, ma ci accomuna la voglia di far bene e la ricerca costante dell’eccellenza. Dopo quel primo incontro piacevole, in cui ci raccontiamo i progetti di lavoro e i sogni per studi belli e performanti, non ci sentiamo per un po’ di tempo.

Il mio studio all’epoca era troppo piccolo, pochi pazienti ancora, e nemmeno immaginavo di poter chiedere una collaborazione a un esperto esterno.

Passano gli anni, il lavoro aumenta, e mi ritrovo come forse hai già letto a cambiare studio. In quel periodo mi ero iscritto anche a un master a Verona, e alla prima lezione del primo giorno…bam! Chi ti incontro?

Andrea!

 

 

Una casualità? O il destino?

 

Sta di fatto che ci siamo incrociati dopo tanti anni, e da lì è nata l’idea di collaborare.

Devi sapere che Andrea è un esperto di Odontoiatria estetica, secondo me è un vero maestro quando si parla di ricostruzioni in composito o di faccette in ceramica. Tanto per farti capire, le otturazioni a me le fa solo e soltanto lui, è il mio dentista di fiducia (eh si amici, anche i dentisti vanno dal dentista!)

Ho deciso quindi di presentarti un pochino meglio il Dott. Andrea Bianchi, con cui collaboro ormai da qualche anno, in modo tale che tu possa capire meglio la sua professionalità e il suo modo di lavorare.

Basta discorsi quindi, e andiamo al sodo dell’intervista!

Ciao Andrea, e grazie per questa chiacchierata. Avresti voglia di
raccontare ai nostri lettori in cosa sei specializzato ed il tuo percorso di
formazione?

Ciao Riccardo, ti ringrazio molto per l’invito a partecipare al tuo
interessantissimo blog.

Per quanto riguarda il mio percorso formativo, è dal 2005 che ho iniziato a maturare quello che gli anglosassoni chiamano uno “special interest” in odontoiatria estetica.

Ti spiego meglio: ho frequentato i primi corsi sulle tecniche di
restaurativa estetica diretta e mi sono subito appassionato a questa
disciplina dell’odontoiatria, perché è ricca di protocolli ben precisi e
richiede anche un buon senso artistico.

Da subito ho concentrato la mia formazione post-laurea su questo
argomento, riempiendomi la libreria di riviste e libri di Odontoiatria
Estetica, ma soprattutto frequentando molti corsi teorico-pratici, sia in
Inghilterra (dove ho vissuto per ben 12 anni) che in Italia, in California e recentemente anche in Svizzera.

Credo che riuscire a progettare, e dopo realizzare, un bel sorriso sia una forma d’arte, il che rende il mio lavoro affascinante; ogni volta è un challenge diverso dai precedenti.


Una cosa che mi ha sempre affascinato del tuo percorso è il
perfezionamento in odontoiatria estetica negli stati uniti. Ci racconti un pò di questa esperienza?


Con molto piacere! In quanto il corso che ho frequentato in provincia di
San Francisco nel 2008 ha cambiato radicalmente la visione che avevo dell’odontoiatria: ho capito che l’eccellenza e la perfezione, delle quali ero
alla continua ricerca, potevano e dovevano essere la realtà.

Il corso è stato un FULL IMMERSION sulla riabilitazione estetica
mini-invasiva con faccette in ceramica, tenuto dai fratelli Pascal e Michel Magne, numeri uno sull’argomento.

Tieni presente che il libro di Pascal sulle faccette in ceramica, è stato
pubblicato nel 2002 (quindi è “vecchio” di 17 anni) ed è ancora oggi il
testo di riferimento dei relatori ai congressi internazionali.

E’ stato veramente un corso full immersion: alle 7:00 in punto ci venivano a prendere in hotel per portarci all’ Interdisciplinary Dental Education
Academy, un centro corsi all’avanguardia.

Qui trovavamo ad attenderci una colazione spettacolare cucinata da uno chef stellato.

Iniziava subito anche la didattica, perché seduti al tavolo con noi c’erano i due relatori e quindi si parlava di tecniche operative.

Da lì poi si trascorreva tutta la giornata, fino alla cena inclusa, a imparare le procedure cliniche e di laboratorio sia teoricamente che hands-on.

Essendo un corso a numero limitato di soli 16 partecipanti, l’interazione
con i relatori è stata ottimale e l’apprendimento al massimo livello
auspicabile. 

E’ stata un’esperienza bellissima, non solo dal punto di vista
puramente tecnico/clinico, ma anche dal punto di vista umano.


Il tuo paziente ideale è sicuramente una persona che tiene tantissimo ad
avere un sorriso bello e sano. Le faccette in ceramica che cosa sono, e come possono aiutare questi pazienti?

Le faccette sono dei sottili manufatti in ceramica che vengono incollati
sulla superficie esterna (quella visibile) del dente, migliorandone la
forma, il colore e l’estetica. 

Vengono creati su misura dopo uno studio dettagliato delle richieste ed
aspettative del paziente, della forma del viso, della bocca, del sorriso, dei denti e delle gengive, così da ottenere un risultato estetico-funzionale
ideale per ogni paziente.

È importante sottolineare che, nonostante il paziente richieda le faccette spinto da motivazioni prevalentemente estetiche, occorre un progetto di
lavoro ben preciso, per migliorare anche la funzione dei denti interessati.

Le faccette migliorano l’estetica (sono il protocollo estetico ideale),
rinforzano la struttura dentale rendendola più resistente alle
fratture, migliorano la fonetica e la funzione occlusale, rendono più
semplici le manovre d’igiene orale e soprattutto rinforzano
l’autostima del paziente che sorriderà senza timore…. e sappiamo
quanto sorridere aiuti il benessere generale di un individuo.

Sono indicate in molte situazioni: denti fratturati, denti discromici (a
causa di traumi o di pregresse terapie odontoiatriche), denti consumati (i classici denti che si sono accorciati nel tempo), per chiudere i diastemi
(spazi tra i denti), per migliorare la forma di denti nati per esempio
conoidi o microdontici (più piccoli del normale), oppure per migliorare
l’allineamento del sorriso laddove il paziente non voglia intraprendere la terapia ortodontica. Qui mi piacerebbe parlarti dello Smile Design, ma
richiede un po’ di tempo…… Chissà, magari si potrà affrontare
l’argomento in una seconda intervista. 

Per concludere questa lunga risposta ti dico che la cosa più bella è
proprio vedere come cambia il paziente a livello di autostima subito dopo che le faccette sono state cementate: la felicità negli occhi del

paziente vale tutto il duro lavoro fatto!

Prima di passare alla tua prossima domanda Riccardo, ci tengo a
puntualizzare una cosa. Per raggiungere i risultati estetico-funzionali
ottimali di cui ho appena parlato è opportuno rivolgersi ad un
odontoiatra esperto di estetica dentale, per evitare risultati spiacevoli.

Per fare le faccette in ceramica a regola d’arte, occorre che sia il clinico
che l’odontotecnico abbiano alte conoscenze dell’argomento!

Questo non solo per ottenere un ottimo risultato estetico, ma anche per
salvaguardare il più possibile la struttura dentale.

Mi spiego meglio: quando si fanno le faccette, nella stragrande
maggioranza dei casi occorre limare un po’ il dente, per creare un
alloggio preciso alla faccetta stessa. Nei punti più sottili le faccette hanno uno spessore di soli 0,3mm: occorre una mentalità da conservatore ed
una mano esperta, oltre che un’accurata progettazione del lavoro, per
limare solo 0,3mm.

Per comprendere quanto sia conservativa la preparazione dentale per
una faccetta in ceramica, basta paragonarla alla preparazione per una
corona classica: la faccetta richiede circa il 20% della struttura coronale, mentre per la corona si arriva a rimuoverne anche più del 70%.


Come quando si conosce per la prima volta una persona, la prima
impressione è quella che conta. Come avviene la prima visita di
odontoiatria estetica con te, e come si sviluppa poi il percorso terapeutico?

La prima visita è un momento fondamentale per l’instaurazione del
rapporto di fiducia tra il paziente e l’odontoiatra.

I pazienti si rivolgono a noi per avere delle soluzioni a dei loro problemi, spesso anche imbarazzanti (o almeno alcuni pazienti li percepiscono tali), per cui hanno bisogno della nostra massima attenzione.

Io, per esempio, in prima visita dedico non meno di 90 minuti al
paziente.

Si inizia con la raccolta dei dati anamnestici, poi si parla: il paziente mi
racconta la sua storia dentale pregressa, le sue paure e le sue aspettative.

Io rispondo alle sue eventuali domande.

Solo dopo si passa alla visita clinica, dove vengono raccolti tutti i dati
della situazione orale del paziente (dalla salute o meno delle articolazioni temporo-mandibolari, dei muscoli masticatori, al controllo delle mucose orali e infine dei denti e delle gengive).

Vengono effettuate radiografie a scopi diagnostici (panoramica e rx
endorali).

Una volta raccolti questi dati, si passa alla creazione di una cartella
fotografica e video del paziente, che ci serve ad analizzare l’estetica del
sorriso sia in fase statica (fotografia) che dinamica (video).

Particolare attenzione viene dedicata al controllo della fonetica.

Infine si prendono delle impronte delle arcate dentarie, per realizzare
dei modelli di studio, che montati in articolatore ci permettono di
progettare al meglio il piano di terapia per quel determinato paziente.

Io al computer realizzo una progetto digitale del sorriso del paziente
(Digital Smile Design), con il quale dò precise informazioni al mio
odontotecnico per la realizzazione della ceratura diagnostica: con la cera vengono create le forme e le proporzioni dentali ideali (dal punto di vista estetico e funzionale) sui modelli in gesso.

Queste forme vengono copiate con un’impronta in silicone, che mi
permetterà di eseguire il MOCK-UP. Questa è stata la vera rivoluzione
delle terapie di estetica dentale, perché consiste nel creare in bocca,
SENZA ALCUN INTERVENTO INVASIVO (no anestesia, no danno ai denti,
no dolore), una PREVISUALIZZAZIONE DEL RISULTATO FINALE DA NOI
PROGETTATO.

Una volta “stampato” in bocca il mock-up, usando un materiale a base
resinosa e/o composito ad alta valenza estetica, si rifanno fotografie e
video per poi paragonare il prima al dopo.

Questa fase è veramente emozionante per il paziente, ma anche per noi.

Una volta approvato il progetto, si prendono gli appuntamenti per la
preparazione dei denti e dopo per la cementazione delle faccette in
ceramica.

E’ importante sottolineare che il paziente uscirà dallo studio sempre con il sorriso a posto: dopo le preparazioni vengono realizzati dei
provvisori.


E’ ormai da un pò di anni che collaboriamo insieme e sono felicissimo dei
risultati che hai ottenuto con i  nostri pazienti. Secondo te, da cosa nasce
questo grande successo?

Da vari fattori. Prima di tutto dalla fiducia nei miei confronti trasferita ai pazienti da te, che sei il loro odontoiatra di fiducia (scusa la ripetizione). Poi c’è la completezza della prima visita e la competenza nell’argomento che, assieme alla totale trasparenza nella spiegazione delle cure e dei preventivi, fanno sì che i pazienti accettino i miei consigli e si sottopongano al percorso terapeutico con totale tranquillità.

Infine, naturalmente è importante anche il raggiungimento del risultato cercato dal paziente e pianificato da noi.

Secondo me un paziente quando percepisce la passione che hai per il tuo lavoro, pone la sua fiducia nelle tue mani. 


Ultimissima domanda che ho fatto anche alla nostra amica e collega Silvia Bernardini. Io metto al centro del nostro lavoro la soddisfazione e la gioia dei nostri pazienti. Secondo te, come possono arrivare a questa
soddisfazione grazie al tuo metodo?

Bisogna sempre ascoltare e rispettare i dubbi e le esigenze dei nostri
pazienti. Grazie alle nostre competenze dobbiamo cercare di abbattere i primi e di soddisfare le seconde!

Grazie agli ottimi risultati estetico-funzionali che raggiungo con le
faccette, come già accennato, noto un cambiamento “drammatico”, in
senso positivo, nell’autostima dei pazienti…. Le faccette, oltre ad essere
belle, danno maggior sostegno ai tessuti peri-orali, come ad esempio le
labbra, ringiovanendo l’aspetto dell’intero viso. 

Un bel sorriso è il miglior biglietto da visita che una persona possa
avere!

 

Grazie al Dott. Andrea Bianchi, il nostro esperto in odontoiatria estetica, per questa interessante chiacchierata!

Spero ti sia servita per capire alcuni punti essenziali di questa bellissima disciplina: le faccette in ceramica, le ricostruzioni in composito estetiche, se ben realizzate possono davvero fare la differenza.

Scrivimi nei commenti se hai dubbi o domande, ti saluto e ci vediamo al prossimo articolo!

 

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